Etica della scienza pura

Cronaca di Mantova, 23/11/2007, p. 8.

di Werther Gorni

Etica della scienza pura è un corposo saggio che racconta la storia di un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: “la sapienza è un bene, mentre l’ignoranza è un male”. Sono proprio queste le parole che usa Platone nel dialogo Eutidemo per enunciare detto principio. Un principio etico che costituisce il fondamento della ricerca scientifica e che risulta protagonista di una storia tormentata e avventurosa.  L’autore – l’epistemologo Riccardo Campa – spulcia in testi di scienza e di filosofia, di teologia e di letteratura, su tutto l’arco della storia del pensiero occidentale, per ricostruire il codice etico che storicamente si sono dati gli uomini di conoscenza. Approfondisce così sul piano storico una ricerca già iniziata negli anni Trenta dal sociologo Robert K. Merton, il quale aveva individuato nel disinteresse, nell’universalismo, nel comunismo epistemico, e nello scetticismo organizzato le quattro norme fondamentali dell’ethos scientifico. L’attenzione non va tanto all’etica della tecnica o delle applicazioni (come la bioetica) quanto all’etica della conoscenza pura, della sapienza fine a se stessa. Ciò che emerge è un quadro avvincente, una lunga lotta dagli esiti incerti che prosegue fino ai giorni nostri, e promette di proseguire in futuro. Sul palcoscenico della storia, si danno battaglia i presocratici e i sofisti, gli scienziati alessandrini e i padri della Chiesa, gli illuministi e i teologi reazionari, i positivisti e i romantici, i neorazionalisti e i postmoderni. L’autore mostra un orientamento che potrebbe essere definito neoscientista o scientista critico, ma il racconto non è assolutamente riducibile ad una idilliaca ed ingenua visione del mondo scientifico. Campa denuncia anche i vizi etici di questa grandiosa impresa, mostrando quanto incidano negativamente su di essa il nepotismo, le frodi, i plagi e il parassitismo accademico di persone che vedono nella scienza e nell’insegnamento un lavoro come un altro, piuttosto che una missione. Sono i segni di una crisi. Ma se crisi c’è, essa non è la prima e non sarà l’ultima. Solo la storia potrà infatti dire se la scienza, che vanta solo pochi secoli di vita nell’ambito dei quattro milioni di esistenza del genere umano, è un’acquisizione definitiva o solo una parentesi. Etica della scienza pura è un testo fondamentale per acquisire coscienza di questa battaglia cosmica, un testo che puó trovare posto non solo nella biblioteca dei filosofi, ma anche degli scienziati naturali.

 Ecco chi e': Professore a Cracovia

Riccardo Campa (Mantova, 4 maggio 1967) è un intellettuale italiano conosciuto in particolare per i suoi studi nel campo dell'epistemologia e dell'etica della scienza, nonché i suoi contributi all'elaborazione della filosofia transumanista. E' professore associato di sociologia nell'Università di Cracovia, dove tiene corsi in inglese e in polacco di sociologia della scienza e metodologia delle scienze sociali. Periodicamente, tiene anche un seminario sul terrorismo inteso come fenomeno sociale. Laureato in Scienze Politiche e in Filosofia all'Università di Bologna, rispettivamente nel 1990 e nel 1994, ha conseguito il titolo di Giornalista professionista nel 1995 e il dottorato di ricerca in Epistemologia all'Università di Torun nel 1999. Prima di avviarsi alla carriera accademica ha lavorato come ufficiale della Guardia di finanza e come redattore de la Voce di Mantova. Successivamente, ha insegnato e fatto ricerca in diverse università del mondo, e in particolare a Torun, Toronto, Breslavia, Glasgow, Cracovia e Oxford. Nel 2004 ha aderito alla World Transhumanist Association e fondato l'Associazione Italiana Transumanisti, di cui è ora presidente. Autore di numerosi libri e articoli, collabora con diversi giornali e periodici, in primis MondOperaio. Tra le sue pubblicazioni spiccano i libri 'Il filosofo è nudo', 'Epistemological Dimensions of Robert Merton's Sociology', ed 'Etica della scienza pura'.


   

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